martedì 11 novembre 2008

Alitalia: V A F F A N C U L O

Tanto per essere chiari.
Ieri sono stato vittima dello sciopero selvaggio Alitalia.
Il mio volo sarebbe dovuto essere un normalissimo Genova - Fiumicino - Trieste.
Normalissimo una sega, direte voi... cosa vai a farci a Fiumicino per andare a Trieste? Le misteriose regole delle compagnie aeree vogliono che per fare 400 Km, me ne debba sciroppare 1000. E' un po' come alzarsi presto alla mattina per andare a pisciare lontano... ma siccome il cesso è il loro, tocca adeguarsi.
Ma torniamo al volo... partenza da Genova alle 11.10, previsto arrivo alle 12.00 a Fiumicino.
Poi partenza da Fiumicino alle 13.20 per arrivare a Trieste alle 14.20 o giù di lì.
Alle 10 sono in aeroporto, e già marca male: al check in mi dicono che il volo per Roma non è ancora partito da Fiumicino, per "problemi su una pista". Siccome ho la coincidenza da prendere, mi fanno imbarcare su un volo AirOne... e apro una parentesi.
AirOne - Alitalia: 5 a 0.
Aereo nuovo, pulito, silenzioso. Due sventole di hostess (non guasta) per giunta gentilissime e preparate sugli orari dei voli e sull'ubicazione dei gate a Fiumicino. Non serve che vi dica perchè ad Alitalia ho dato 0, vero?
Arrivo a Fiumicino alle 12.30. Giusto in tempo per rifare il check-in al banco Alitalia (a Genova non potevano farmi la carta d'imbarco perchè cambiavo compagnia !? ) e dispormi in attesa davanti al gate A12.
E qui comincia il cinema.
Allo stesso gate imbarcano altri 2 voli, in contemporanea, ambedue per Milano.
Dietro al desk ci sono tre megere in abito verde, che cercano di controllare la situazione.
Gli annunci prodotti da una delle tre sono di questo tenore:

"I passegge …. lo…. enti…anta….sono pregati …..rsi ….gate ….odici."

Se non sei a un metro, non capisci una beneamata. E se sei straniero? Cazzi tuoi. Annunci solo nella lingua del sommo. Nel frattempo le altre due, in perfetto romanesco (che come noto è idioma compreso da gran parte della popolazione europea) smistano il traffico di quelli che arrivano a quel gate convinti di imbarcare sui voli effettivamente indicati sul display sopra le teste delle tre grazie... ma ovviamente il display è sbagliato.
In mezzo a questo casino esce dal gate un pilota, che raccoglie quella decina di passeggeri diretti a Trieste e spiega, con aria mesta, che dobbiamo attendere qualche mezz'ora a causa della carenza di personale di terra addetto allo scarico dei bagagli. In pratica l'aereo c'è (lo ha portato lui, e lo vorrebbe riportare a Trieste) ma manca il facchino. Giuro che sono stato tentato di dire: bene, le braccia le ho buone: dove devo mettere il bagaglio che disturba? Poi il "buon senso" ha avuto il sopravvento. Intanto si son fatte le 13.30... vado a mangiare un panino e a scrivere due boiate all'amico dottor divago .
Mentre scrivo... arriva la ferale notizia: il mio volo è stato cancellato.
Me l'aspettavo, e a parte qualche madonna, ho avuto una reazione controllata.
A questo punto vado al desk Alitalia per sapere che si fa... e dopo solo un'ora di coda, mi danno una seconda carta d'imbarco, per il volo AZ1361 delle 17.20.
Però sono in "stand-by", ovvero in lista d'attesa.
La signorina mi dice di recarmi al gate A23, anzi... al desk di fronte al gate A23 denominato "waiting list" lì mi sapranno dare maggiori informazioni. Peccato che a quel desk, così come a TUTTI gli altri gate al piano, non si veda anima viva.
Alle 17.45 corre voce che tutti i voli a parte quello per Bari siano stati cancellati.
Torno al desk Alitalia: vedo dai display che il mio secondo volo è stato cancellato. Per parlare con un'addetta dovrei fare almeno 2 ore di fila.
Alle 18.00 affitto una macchina e parto per Trieste, dove arriverò alle ore 1.00 dopo 700 Km di autostrada.

Auspico la chiusura totale di Alitalia.

Non tanto per lo sciopero (ci può stare) ma per la TOTALE mancanza di informazioni ai clienti.
I 300 euro che gli ho dato per il volo erano buoni.
A Genova, prima di partire, sarebbe bastato dirmi: "bella stella, già hai goduto dei nostri servizi per fare Trieste - Genova. Oggi non se ne parla: abbiamo di meglio da fare che scarrozzarti fino a Trieste".
Mi sarei noleggiato una macchina e alle 16 sarei arrivato a destinazione.
Invece mi hanno dovuto far arrivare a Fiumicino... e mi hanno tenuto là per 6 ore senza dirmi nulla, rimpallandomi da desk a desk. Tempo fa scrivevo che forse i dipendenti Alitalia fanno più danno quando lavorano che quando stanno in cassa integrazione. Adesso ne ho la conferma.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Il cesso è il loro, ma il pisello è il tuo...
Un consiglio: continua pure a drogarti, ma smettila con Alitalia, che ti fa male.
Dottordivago

Anonimo ha detto...

L'ho scritto sul blog del Dottordivago, ma te lo ripeto: mi dispiace! Ci sono passata: scipero bianco dei controllori di volo, correva credo il 1995. Casino a Milano e Roma, con ripercussioni ovunque. Sono rimasta "ostaggio" dell'area imbarchi di Napoli Capodichino dalle 5 del pomeriggio alle 3 del mattino, temendo anche di prenderle (c'era gente inc....ta come puma). Dei 3 voli per Milano il mio, x fortuna, è arrivato e ripartito. By the way, non c'era neanche il bar là dentro, ho pietito aiuto x farmi comperare una bottiglietta d'acqua. Me ne sono successe di peggio, ma quando è per un nubifragio e la nebbia ti metti il cuore in pace, per uno sciopero così no!
Simona

Anonimo ha detto...

Le tre grazie per caso erano Grazia, Graziella e Grazie al cazzo?

misterpinna ha detto...

Grazie a tutti per la solidarietà :-)