domenica 14 marzo 2010

Il mondo alla rovescia

Sono uno all'antica.
Penso che rubare sia non solo un reato, ma prima di tutto un atto contro la convivenza civile: l'origine delle leggi che col tempo le varie nazioni si sono date è proprio quello di tutelare la società civile da coloro i quali preferiscono utilizzare la forza e l'astuzia invece di guadagnarsi il pane lavorando. La parola "rubare" è abitualmente associata al furto, ma io la intendo in senso lato: ruba chi evade le tasse, ruba chi fa finta di lavorare, ruba chi sceglie la "scorciatoia" inculandosi quelli che rispettano le regole. Sono all'antica dicevo, perché è sotto agli occhi di tutti come invece nella società moderana il furbo, il ladro, siano considerati esempi da seguire. Recentemente si è fatto un gran parlare sui media della riabilitazione di Bettino Craxi, nel decennale della sua morte. Io non avrei nulla in contrario a dedicare vie o piazze al compianto leader del PSI, purché le targhe riportino la verità, ovvero:

Bettino Craxi
Milano 24/02/1934 - Hammamet 19/01/2000
Politico, Presidente del Consiglio, corrotto, contumace

Grande rilevanza sui media, povero Craxi, perseguitato, braccato, eccetera eccetera.
In quei giorni ricorreva anche il ventesimo anniversario della scomparsa di Sandro Pertini: ricorrenza passata praticamente inosservata. E se proprio dobbiamo compiangere la dipartita di un politico italiano mancato in gennaio/febbraio... preferirei Pertini. Sulle targhe delle strade a lui dedicate è scritto: "membro della resistenza, politico, Presidente della Repubblica".

Sono all'antica, ed in più non guardo la televisione. Quindi non subisco l'indottrinamento quotidiano che il 90% dei cittadini italiani si sorbisce di buon grado... e mi stupisco, quando vedo Minzolini proferire la frase "non accetto di fare il direttore dimezzato".
Minzolini è il direttore del TG1. Quindi un giornalista. Quindi dovrebbe preoccuparsi che i suoi collaboratori scrivessero e dicessero cose quantomento plausibili: un direttore serio, se un giornalista dice "Mills è stato assolto", quando invece il reato è andato in prescrizione... prende il giornalista e gli fa un culo come il traforo del monte bianco. Siccome l'integrità non è il suo forte, dovrebbe accontentarsi di fare il "mezzo direttore".

Ma il mondo va al contrario anche nelle cose più piccole. E' di questa mattina l'articolo di repubblica su una signora ottantenne soccorsa dai vigili urbani in casa: viveva in un appartamento/discarica con diversi cani. I vigili, nel soccorrerla, hanno dovuto abbattere uno dei cani con un colpo di pistola, in quanto la bestiola aveva pensato bene di attaccare la padrona cercando di azzannarle la gola. Repubblica, su alcuni articoli, consente l'inserimento di commenti da parte dei lettori. Mi sarei aspettato commenti tipo: "povera donna" o "che mondo di merda, quello in cui i vicini chiamano i vigili solo perché sentono la puzza di morto nel vano scale". Nulla di tutto questo: i lettori attaccavano il vigile in quanto aveva ucciso un povero cane indifeso. Sono sempre più vicino alle idee del buon filosofo ateniese Timone (ca. 320 a.C. - ca. 230 a.C.), cui sono attribuite queste parole:

ateniesi, io ho un'area in cui crebbe un fico, da cui molti di voi si impiccarono. Tuttavia avendo nell'animo di costruire in quell'area un tempio, vi ammonisco che ho intenzione di tagliarlo. Chi dunque pensa di impiccarsi, lo faccia subito.

Non ho la possibilità di piantare un fico, ma se un domani dovessi avere un giardino... sarà il primo albero che pianterò. Potrei anche fornirlo di sgabello e 2 metri di corda: gli smemorati abbondano...

martedì 9 marzo 2010

L'ignoranza pericolosa

Chi mi conosce, sa che temo e rifuggo i tuttologi... a Trieste c'è un bel detto: "el mona sa tutto".
Quindi cerco sempre di evitare di inoltrarmi in terreni a me poco conosciuti, onde evitare di far la parte del tuttologo. Tuttavia, due casi recenti di ignoranza perniciosa mi spingono inevitabilmente verso questa strada... se qualcuno si accorgesse che ho scritto boiate, lo segnali pure.
Sono due casi riguardanti argomenti molto diversi, ma in ambedue è evidentissimo come il cavalcare le credenze popolari, o i dati ritenuti "ovviamente incontrovertibili" possa essere non solo dannoso, ma anche maledettamente pericoloso.
Il primo caso, più lontano dal mio mondo e sul quale sono meno preparato, è quello della patata"amflora". Si tratta di un tubero definito "geneticamente modificato", quindi il diavolo per eccellenza sui media e nella credulità popolare. Peccato che, come ben spiegato qui dall'ottimo Dario Bressanini, quella patata sia destinata ad uso industriale (non alimentare). OGM non deve significare necessariamente "cattivo": la patata amflora rappresenta un notevole passo avanti e un buon esempio di come l'industria e la civiltà moderna possa avvantaggiarsi con l'uso di OGM. Ma niente da fare: preferiamo tagliarci l'uccello pur di far dispetto alla moglie :-) .
Sul blog di Enrico, che leggo sempre con piacere, c'è sintetizzata la mia posizione sugli OGM: ha scritto poco fa un post in cui mi ritrovo parola per parola: lo potete leggere cliccando qui .
Ma anche se molti di voi preferirebbero che io continuassi a disquisire sulla patata, passo ad un argomento che invece mi è più congeniale :-) e che recentemente mi ha fatto veramente capire come l'ignoranza possa essere potenzialmente distruttiva.
Scusatemi se la prendo un po' alla lontana, ma devo spiegare un po' di cosette prima di poter illustrare il "caso".
Le navi che vedete circolare sui mari, per far girare l'elica, produrre energia elettrica, scaldare gli alloggi, riscaldare o raffreddare il carico, utilizzano motori a scoppio nel 99% dei casi. Il motore principale, quello che fa girare l'elica, funziona bruciando un combustibile denominato "fuel oil" in italiano "Olio combustibile denso". Poi ci sono diversi motori ausiliari, caldaie, generatori che funzionano con combustibili diversi, ma in generale molto simili al gasolio che usano le automobili. Il fuel oil è un combustibile denso (la consistenza può essere quella della marmellata) che ha il pregio di costare meno del diesel... ma il difetto di essere un po' più inquinante, Soprattutto per quanto riguarda il contenuto di zolfo. Nel tempo varie convenzioni hanno determinato che il contenuto di zolfo del fuel oil utilizzabile sulle navi non dovesse essere superiore ad una certa percentuale, che viene ritoccata al ribasso periodicamente. Tutto molto bello: l'ambiente va tutelato.
Recentemente è entrata in vigore una normativa europea, recepita dal governo italiano che obbliga le navi che approdano nei porti italiani ad utilizzare combustibili con un tenore di zolfo inferiore allo 0,1% in massa. Bene, direte voi... anche no, rispondo io. Perché un combustibile del genere non può essere bruciato in nessun motore navale, se prima non si fanno le opportune modifiche... il che richiede tempo. Immaginate l'impianto di alimentazione del motore di una nave: centinaia di metri di tubature, valvole, decine di pompe, nelle quali fino a ieri circolava un combustibile con la consistenza della marmellata (vedi foto). Tutto è stato pensato e progettato per quella viscosità. Da domani, ci deve passare del gasolio. Che è meno viscoso... quindi le tubature e le valvole che contenefano il fuel oil, difficilmente conterranno senza perdite anche il gasolio.
Inoltre il gasolio ha il brutto vizio di essere più volatile del vecchio fuel oil: produce gas potenzialmente esplosivi, che il fuel oil produce in maniera molto inferiore. E i motori delle navi non sono progettati per far fronte a questa evenienza. Occorre tempo per apportare le modifiche e poter inquinare meno in sicurezza. Ma le autorità preposte, allo stato attuale dei fatti, hanno deciso di non concedere deroghe sulla norma dello 0,1% multando in maniera molto pesante gli armatori delle navi che ancora non hanno provveduto a mettersi in regola.
Risultato: o rischiano la multa... o rischiano di fare boooooooooooooommmm.
Così salviamo l'aria dall'inquinamento da zolfo, ma impestiamo il mare con un inquinamento da idrocarburi conseguente all'esplosione, oltre a far rischiare la pelle a quelli che sulle navi ci lavorano.

Marca "bravo" al ministero dell'ambiente.