mercoledì 14 marzo 2012

Crescere, invecchiare

Mi ricordo che quando ero piccolo, a volte non mi andava di fare qualcosa: andare in piscina, o a scuola in certi giorni... i miei allora mi spronavano dicendomi:"ah, che problema vuoi che sia? Vedrai che quando diventerai grande rimpiangerai questi giorni in cui andare a scuola ti sembrava così brutto...". Sentivo, come solo un bambino può sentire, che avevano ragione. Tuttavia non riuscivo ad immaginare come fosse possibile che un domani, pur lontano, io avrei rimpianto la giornata di merda che mi stava attendendo. Capita che mi guardi indietro, e a volte vorrei tornare ad essere quel bambino il cui unico problema era la rottura di scatole di andare in piscina invece di poter continuare a giocare con gli amichetti. Qualche anno dopo, quando mi toccava studiare per i compiti in classe o le interrogazioni alle superiori, le frasi tipo:"tu studia, che così un domani potrai fare una vita migliore" avevano più o meno lo stesso effetto. Sentivo che i miei avevano ragione, lo percepivo come qualcosa di ineluttabile... ma che palle! Amici da vedere, chiacchiere da fare, progetti, musica... tutte distrazioni molto attraenti. E ancora una volta, non comprendevo a fondo le raccomandazioni e gli sforzi dei miei che cercavano di mantenermi "sulla retta via". Accettavo la cosa di buon grado, salvo rarissime eccezioni. Il che mi ha consentito di raggiungere un discreto livello di istruzione.
Arrivarono le prime esperienze lavorative: mi facevo un mazzo tanto, e i colleghi più anziani, con più responsabilità mi dicevano:"un po' ti invidio: ti fai il mazzo ma hai poche preoccupazioni, e quando hai finito il lavoro puoi staccare e dedicarti ad altro". 
Niente da fare, son duro di comprendonio. 
Capivo che era vero, che un giorno avrei potuto trovarmi io nella loro situazione... ma non riuscivo a cogliere il significato profondo di quelle parole.
In seguito ho cambiato lavoro, città, amici... e sono andato a lavorare nell'azienda di famiglia. Mi sono dedicato anima e corpo al lavoro: di giorno, di notte, feriali, festivi. Ho studiato per diventare raccomandatario marittimo, ho passato l'esame. E in tutto questo mio papà che ogni tanto mi dice:"un po' ti invidio: sbrighi la pratica della nave, sistemi le cose con le autorità... è faticoso, ma ha un senso." 
Click 
Ancora una volta quella sensazione. 
La consapovolezza aumenta ad ogni giro di ruota. 
Questa volta percepisco la montagna di merda che arriva: inesorabile e immensa, rispetto alla collinetta di letame che ormai padroneggio senza troppe difficoltà. Ma non mi fa troppa paura: so già che ancora una volta dovrò cambiare pelle, ancora una volta imparerò cose nuove, ancora una volta mi stupirò:
quello che oggi mi sembra inconcepibile, domani diventerà ovvio.

4 commenti:

maurizio ha detto...

la vita è come l'onda del mare, sempre in movimento, il giorno che si ferma ce l'hai nel culo.

Jakala ha detto...

La vita è affrontare problemi, si spera nuovi.

Dottordivago ha detto...

Shit happens...

scurpenin ha detto...

Oh belin il blog del Doc é continua fonte di sorprese: parto da lì e scopro altre persone interessanti

Ma dove cazzo siete nascosti tutti quando, nella vita di tutti i giorni (non parliamo del lavoro) io mi trovo ad avere a che fare solo con uominipanda????

@maurizio
belin se hai ragione....