martedì 6 aprile 2010

Discriminazione e buon senso


Un post dell'amico Dottordivago mi ha riportato alla mente alcune considerazioni su una sinistra caratteristica dell'uomo occidentale moderno: "le pari opportunità a tutti i costi".
Ieri leggevo sul giornale che una aspirante vigilessa ha vinto una causa contro il comune di non so dove, in quanto dopo aver raggiunto il giusto livello in gradutoria, non era stata assunta perché non sufficientemente alta. Il regolamento, che prevede un'altezza minima di 170 cm per i vigili... è stato ritenuto "discriminatorio".
Se una vigilessa "alta" 1,63 metri, come la ricorrente, si mette in mezzo ad un incrocio a dirigere il traffico, è sicuramente meno visibile di una collega alta 7 cm in più. E siccome la visibilità di chi dirige il traffico è fondamentale, oserei dire che il regolamento non è discriminatorio: è sensato. Inoltre una certa "prestanza fisica" è necessaria in diversi aspetti della vita di un vigile urbano, che suo malgrado si può trovare in situazioni dove l'uso della forza rimane l'unica strada percorribile.
Un amico netturbino (operatore ecologico, spazzino... insomma, svuota i cassonetti dell'immondizia) mi raccontava di come alcune sue colleghe siano molto minute, e dover fare un turno con loro è considerata una iattura. Un cassonetto pieno pesa quanto un'utilitaria, e va spinto fino al camion compattatore. Se ad aiutarti c'è un uomo medio (170 cm per 70 kg) fai un po' di fatica. Se invece c'è una donna media (160 cm per 55/60 kg) a fine turno hai la schiena a pezzi. Anche qui, le assunzioni sono state fatte per soddisfare le "quote rosa" senza considerare che per svuotare cassonetti non sono richiesti buon senso, educazione, diplomazia, buon gusto (tutte cose in cui mediamente le fanciulle surclassano i maschietti) ma solo muscoli e resistenza. E' inutile negare l'evidenza: per poter completare con successo certi compiti occorrono dei pre-requisiti. Se vuoi fare l'atleta devi avere un buon fisico ed essere disposto al sacrificio, se vuoi fare l'insegnante devi avere un buon cervello e tanta pazienza, se vuoi fare la modella devi avere gambe chilometriche e la taglia 42. Questo fa sì che alcuni lavori siano prevalentemente svolti da uomini, mentre per altri sono più adatte le donne. Non si tratta di discriminazione, ma solo di buon senso, e a volte la tecnologia può aiutare ad appianare le differenze: un tempo i mezzi pesanti richiedevano una certa forza per poter essere manovrati, quindi in porto si vedevano esclusivamente autisti, gruisti e manovratori uomini. Le gru moderne si muovono con il joystick, i camion ormai hanno tutti il servosterzo... e le gruiste/autiste donne sono brave tanto quanto gli uomini. Certo, veder litigare una signorina a 60 metri di altezza con un camionista imbranato utilizzando un fraseggio da portuale fa un po' effetto... ma il suo lavoro lo fa, con la stessa efficienza di un uomo. Anzi, gli insulti mediamente sono più elaborati :-)

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Se esistesse un lavoro consistente nel prendere calci nei coglioni, esisterebbe comunque qualcuno a pretendere le "quote rosa", fidati.
Dottordivago

Anonimo ha detto...

non sono i posti di lavoro per le donne che mancano, ma il buonsenso in generale che è scomparso.
eppoi ha comunque ragione il dottordivago..............
maurizio