Leggo questo articolo, e mi girano vorticosamente le palle.
In particolare, La proposta:
«Riservare metà dei posti negli ospedali a personale obiettore, e l'altra metà a chi non lo è»
a mio modesto parere, è follia pura.
Conosco personalmente un ginecologo che si è trovato costretto a dichiararsi obiettore di coscienza.
Si, costretto.
Chi è obiettore di coscienza non pratica aborti. L'aborto, da un punto di vista medico, è una procedura abbastanza banale. L'implicazione etica è pesante, ma la pratica medica è, nella maggior parte dei casi, ordinaria amministrazione. Questo mio conoscente venne assunto in una clinica, molto rinomata nell'ambito della ginecologia e della fecondazione assistita. Il suo team era composto da lui e altri quattro ginecologi. Tutti obiettori. Così lui era costretto a praticare tutte le interruzioni di gravidanza richieste alla clinica. Tralasciando la questione emotiva (anche se uno non è obiettore, immagino non sia proprio il massimo praticare aborti da mattina a sera) lui si è dichiarato obiettore per avere la possibilità di crescere professionalmente. Infatti, essendo lui "precettato" per tutte le interruzioni di gravidanza, doveva rinunciare a impratichirsi su aspetti più interessanti o gratificanti della professione, vista l'obiezione dei colleghi. Io abolirei la possibilità, per chi lavora in una struttura sanitaria pubblica, di dichiararsi obiettori. O meglio, abolirei questa facoltà per coloro che si sono laureati in questo secolo. La legge sull'interruzione di gravidanza in Italia è del 1978. Se decidi di fare il ginecologo in una struttura pubblica, dovresti sapere che tra i tuoi compiti c'è anche quello, sgradevole ma previsto dalla pratica medica e dalla legge, di praticare delle interruzioni di gravidanza. Se vuoi obiettare, vai a lavorare per una struttura privata o cambi mestiere. Lo stesso valga per i farmacisti: hai un esercizio pubblico, fai parte di un ordine. E vendi tutto quello che c'è in quel cazzo di prontuario. Pillole anticoncezionali e ru486 comprese. Diversamente vai a fare il pescivendolo obiettore, che vende solo pesce d'allevamento.
In particolare, La proposta:
«Riservare metà dei posti negli ospedali a personale obiettore, e l'altra metà a chi non lo è»
a mio modesto parere, è follia pura.
Conosco personalmente un ginecologo che si è trovato costretto a dichiararsi obiettore di coscienza.
Si, costretto.
Chi è obiettore di coscienza non pratica aborti. L'aborto, da un punto di vista medico, è una procedura abbastanza banale. L'implicazione etica è pesante, ma la pratica medica è, nella maggior parte dei casi, ordinaria amministrazione. Questo mio conoscente venne assunto in una clinica, molto rinomata nell'ambito della ginecologia e della fecondazione assistita. Il suo team era composto da lui e altri quattro ginecologi. Tutti obiettori. Così lui era costretto a praticare tutte le interruzioni di gravidanza richieste alla clinica. Tralasciando la questione emotiva (anche se uno non è obiettore, immagino non sia proprio il massimo praticare aborti da mattina a sera) lui si è dichiarato obiettore per avere la possibilità di crescere professionalmente. Infatti, essendo lui "precettato" per tutte le interruzioni di gravidanza, doveva rinunciare a impratichirsi su aspetti più interessanti o gratificanti della professione, vista l'obiezione dei colleghi. Io abolirei la possibilità, per chi lavora in una struttura sanitaria pubblica, di dichiararsi obiettori. O meglio, abolirei questa facoltà per coloro che si sono laureati in questo secolo. La legge sull'interruzione di gravidanza in Italia è del 1978. Se decidi di fare il ginecologo in una struttura pubblica, dovresti sapere che tra i tuoi compiti c'è anche quello, sgradevole ma previsto dalla pratica medica e dalla legge, di praticare delle interruzioni di gravidanza. Se vuoi obiettare, vai a lavorare per una struttura privata o cambi mestiere. Lo stesso valga per i farmacisti: hai un esercizio pubblico, fai parte di un ordine. E vendi tutto quello che c'è in quel cazzo di prontuario. Pillole anticoncezionali e ru486 comprese. Diversamente vai a fare il pescivendolo obiettore, che vende solo pesce d'allevamento.